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IL SALE DELL’HIMALAYA
17/05/2012


Il cosidetto sale Himalayano non può essere paragonato al comune sale da cucina, aldilà del colore rosato è sale di rocca e si tratta di una formazione cristallina che risale ad oltre duecento milioni di anni. È caratterizzato da una struttura particolare dovuta alle elevate pressioni a cui è stato sottoposto. Il processo di formazione che l’ha trasformato in cristallo ha permesso al sale himalayano di assorbire e inglobare oligoelementi preziosi per l’organismo.

Venne scoperto intorno al  350 A.C. dalle popolazioni locali che notarono strati di sale che affioravano naturalmente dalla terra. A partire dal XVI secolo, con la conquista inglese dell’India, la sua estrazione venne regolamentata dall’impero britannico. Ancora oggi le estrazioni seguono il metodo impostato a quell’epoca, che permette di scavare la montagna senza per questo distruggere il paesaggio che la circonda.

Esteriormente si presenta con un colore suo caratteristico che va dalle sfumature di rosa, arancio più o meno forte. Dall’analisi chimica risulta essere composto di cloruro di sodio arricchito da calcio, potassio, magnesio, ossido di zolfo, ferro, manganese, fluoro, iodio, zinco,cromo, rame, cobalto, e altri preziosi elementi, la cui quantità può variare a seconda del filone di estrazione. Anche per questo motivo il suo colore può variare dal rosso all’ arancione brillante.
Questo sale ha la proprietà di trasmettere l’energia che è poi assimilabile dal corpo umano.

L’assunzione idrosalina ha i seguenti benefici:

  • equilibrare acidi e alcali;
  • regolare la pressione del sangue;
  • migliorare le affezioni della pelle;
  • pulire l’intestino e depurare dalle tossine.

E’ noto che il corpo umano funziona per stimoli elettrici trasmessi grazie alla presenza di acqua nelle fibre e nervi e alla conducibilità di questa in cui è contenuta una percentuale di sale minerale disciolto. Il sale è infatti l’elemento minerale che permette all’acqua di effettuare conducibilità elettrica (l’acqua distillata per esempio non ha conducibilità!). Da ciò si evince che acqua e sale sono le basi biologiche e fisiologiche fondamentali per la vita.

Un sale più ricco di oligoelementi, estratto da acque marine che presentano condizioni particolari (tipo quelle del Mar Morto), o da antichi residui di mari essiccati come quello dell’Himalaya, è la fonte più energetica e salubre per l’essere umano.

Fabbisogno di sale

L’organismo umano richiede sale da circa 0,2 a 5 grammi al giorno. I reni riescono ad eliminare il surplus fino a un massimo di circa 7 grammi. La carenza e l’eccesso portano a un malfunzionamento degli organi (per esempio il cuore: possibilità di infarti).

In Europa (stati industrializzati) il consumo (indotto anche dal contenuto di alimenti conservati) è fra 12 e 20 grammi al giorno; si tratta per lo più di sale raffinato.
Il salgemma, proveniente da giacimenti minerari (antichi residui marini inglobati nel terreno), garantisce l’assenza di inquinanti indotti da scarichi industriali e fognari. Tuttavia i componenti naturali (oligoelementi, ecc.) non sono ben amalgamati al reticolo ionico del sale (NaCl) se non c’è stata una adeguata pressione da parte delle rocce sovrapposte (miniere polacche, tedesche, austriache).

Il sale rosa himalayano viene estratto manualmente, e successivamente ogni cristallo viene lavato in acqua purissima di sorgente ed asciugato al sole. Con un lavoro di grande impegno e pazienza, il cristallo di sale viene poi macinato a pietra e preparato per essere spedito.

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