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Rituale per rendere una persona odiosa e ributtante
14/10/2020

Odio e amore sono più vicini di quanto non si immagini; un amore tradito o un sentimento mal ricambiato possono portare a detestare a tal punto una persona da desiderare di vederla in un baratro di tristezza tale da non riuscire a venirne fuori.
Quante volte si sente la frase:”mi ha così tanto fatto soffrire che vorrei vederla nelle mie stesse condizioni”. Tra le vendette peggiori c’è quella di augurare a qualcuno la solitudine, la disperazione e l’abbandono da tutto e da tutti. Nel Vudù dominicano l’Anima Sola ed abbandonata del Purgatorio identifica il lwà Feribunda, uno spirito che vaga all’esterno dei cimiteri.

Questo rituale si svolge in un lunedì, con la luna calante o in una notte senza luna. Prima di iniziare si fa cadere al suolo un po’ di caffè nero e si chiede a Guedé Carfù di aprire la porta alla Division Negra; si accende una candela nera unta con olio Arte Negro ed in un piatto nuovo si mettono al centro la fotografia ed eventuali testimoni della persona su cui si intende agire unti con olio Odio. Vi si versa sopra polvere Abandono, Sal Negra e polvere Intranquilo.

Quindi si dice: ”Chiamo l’Anima Sola per portare solitudine, tristezza, lacrime ed abbandono nella vita di (nome completo della persona) affinchè comprenda che l’odio chiama odio e dalla paura non nasce nulla”. Si copre la fotografia ed il tutto con frattaglie ed interiora di maiale comprate in una macelleria o in un supermercato. Si coprono con abbondante Assafetida in polvere ed erba Valeriana, quindi si dice: ”Hai fatto di me oggetto di ludibrio, hai fatto di me l’ombra di me stessa, mi hai reso odiosa a me stesso ed al mondo, ora sarai tu a provare sulla tua pelle il mio dolore, te lo consegno tutto e dalle tue viscere salirà nel tuo sangue come una marea nera da cui non potrai uscire finchè implorando il mio perdono possa riscattarti e trovare la luce.

La fiamma di questa candela sarà il tuo unico bagliore in questa notte e quando si spegnerà resterai solo nelle tenebre della disperazione. Come questa carne si imputridirà il tuo aspetto marcirà e solo in te stesso potrai trovare (nome completo della persona) risposta al tuo dolore. Sarai solo e nessuno ti aiuterà. Le porte del mondo dei vivi saranno chiuse e quelle del regno dei morti saranno bloccate finchè non implorerai il mio perdono”.

Lasciare consumare completamente la candela e portare l’obra nei pressi di un cimitero, lungo il perimetro, in un angolo buio, possibilmente infestato da rovi.

Tratto dal libro 21 Divisioni, edito da Il Crogiuolo®.

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