La festa di Halloween (corrispondente anglosassone alla vigilia della festa cristiana di Ognissanti) è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana chiamata anticamente Samhain.
In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti (2300 a.C.). Questo popolo festeggiava la fine dell’estate con Samhain, il loro capodanno.
In gaelico Samhain significa infatti fine dell’estate (Sam + Fuin).
A sera tutti i focolari venivano spenti e riaccesi dal sacro falò curato dai Druidi a Tlachtga, vicino alla reale collina di Tara.
Nella dimensione circolare del tempo, caratteristica della cultura celta, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale, che non apparteneva né all’anno vecchio e neppure al nuovo: in quel momento il velo che divideva dalla terra dei morti (Tir na n’Og) si assottigliava ed i vivi potevano accedervi.
I Celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. Samhain era considerato tempo fausto affinché i druidi praticassero la divinazione, a cagione di una più intensa connessione con il mondo degli spiriti; il sollevamento del velo a divisione delle realtà fisica e ultramondana comportava altresì, secondo i celti, il verificarsi di una temperie particolarmente pericolosa.
L’aldilà celtico ci è descritto come esistente in concomitanza al mondo umano, anziché come completamente separato; e durante Samhain questi reami pertanto convergevano, consentendo un più facile attraversamento anche agli spiriti (sia benevoli che malvagi), e con un agire più potente del consueto.
Quando il cristianesimo raggiunse l’Irlanda nel V secolo EC, fu per la Chiesa Cattolica più semplice convertirne gli abitanti incorporando alcune celebrazioni pagane nel calendario liturgico.
La festa d’Ognissanti era andata inizialmente consolidandosi il 13 maggio; alcuni studiosi hanno suggerito il suo spostamento al 1 di novembre fosse dovuto al tentativo di inglobare Samhain in una ricorrenza cristiana contestualmente simile, e probabilmente in parte per la riluttanza dei popoli di cultura celtica ad abbandonare il proprio rito.
In questa temperie, la commemorazione dei defunti fissata al 2 novembre è stata conseguentemente ricondotta a una lettura che riconosce in essa il tentativo d’assorbire elementi di Samhain rimasti estranei ad Ognissanti.
Il giorno di tutti i santi divenne festività cattolica ubiquitariamente adottata dal XIV sec. EC — dal XV iniziano a pervenirci fonti documentarie descriventi celebrazioni di Halloween che iniziano a rassomigliare a quelle odierne.
Nonostante l’odierno Halloween sembri differente dall’antica festività Samhain, il presagio di trasformazione e il desiderio d’invocare il sovrannaturale anche attraverso una mascherata e altre tradizioni accompagna ogni anno l’accorciarsi delle giornate e il calare delle temperature — si tratta di sentimenti che trascendono il tempo e le culture, e sono in connessione con festività come Samhain in cui il numinoso e il liminale caratterizzavano il frangente temporale instillandogli un senso di trasformazione; esso era sacro alle culture del mondo antico come i celti, migliaia di anni fa, e forse anche prima ancora.