Con la solennità di Ognissanti la Chiesa cattolica venera, in unico giubilo di festa, la memoria di di tutti i santi, del calendario e non, per impetrare la loro protezione e stimolare nei fedeli l’esempio da seguire.
La festa si diffuse nell’Europa latina dall’VIII secolo. Come spesso accadde nel corso della storia della Chiesa, la religione cristiana prese le mosse da riti pagani già esistenti. È più che probabile infatti che il primo novembre fu scelto proprio perché in quella data si celebravano già altre feste pagane che accoglievano il letargo della natura e l’arrivo della stagione fredda.
Fu Papa Gregorio III a scegliere come data di riferimento quella della consacrazione della cappella a San Pietro alle reliquie dei Santi Apostoli e di tutti i Santi, martiri e confessori.
Ai tempi di Carlo Magno, la festa veniva ormai celebrata quasi ovunque in novembre, tanto che il 1º novembre venne decretato festa di precetto nell’835 da parte del re franco Luigi il Pio. Fu poi papa Gregorio IV a emettere il decreto con il consenso di tutti i vescovi.
A differenza di altri paesi (Polonia, Messico, Irlanda..), in cui la festa dei Santi è associata a celebrazioni di giubilo e di gioia in Italia prevale il cordoglio e lo spirito che permea questa solennità volge lo sguardo già ai cari defunti che saranno celebrati nel giorno successivo.
Nonostante non sia percepita come una giornata gioiosa e di festeggiamenti allegri vige la tradizione di dedicare la giornata alla visita dei propri cari defunti, elemento comunque di unione per tutta la famiglia.
A livello magico esistono moltissime pratiche popolari che si effettuano in questo giorno speciale, sia a carattere divinatorio che squisitamente stregonesco. Nella notte di Ognissanti poi molti amano preparare talismani con le fette della Mandragora perché si pensa che questa ricorrenza dia maggiore forza a questa incredibile pianta magica.
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