La figura di Santa Barbara, nella cultura andina, è invariabilmente legata alla magia tradizionale. Nell’agiografia cristiana, Barbara, martirizzata sotto Massimiano, venne decapitata perché si rifiutò di rinnegare la fede in Gesù Cristo. Nello stesso istante della sua morte un fulmine colpì suo padre, reo di essere lui stesso l’esecutore del martirio della figlia.

Questo episodio diede origine a diverse leggende.

Nelle Ande la figura di Santa Barbara viene associata dunque alla giustizia divina, alla protezione, alla difesa, ma va oltre, venendo a rappresentare l’archetipo della Strega, investita di tutte le caratteristiche della sciamana di quei luoghi magici, in uno strano sincretismo. Ci si rivolge a lei chiamandola semplicemente Barbara, quasi a sottolineare la confidenza che intercorre tra l’operatore ed il suo agente magico, ma anche per connotarla di un’aura di mistica ferocia.

Nelle Ande si costruiscono, secondo un rituale particolare, dei feticci chiamati Testa di Santa Barbara, che vengono impiegati nelle Mesadas (cerimonie sacre) per evocare i poteri della Magia e della Stregoneria. Nonostante la santa cattolica fosse considerata adolescente, Santa Barbara de Los Andes ha il viso di una vecchia dall’espressione corrucciata.

Si dice che chi sia in possesso della Testa di Santa Barbara possa ottenere grandi vantaggi in ogni campo, trionfare sui nemici, unire e separare le coppie a suo piacimento, essere tutelato da ogni attacco magico e materiale purchè rispetti il culto secondo l’antico rituale.

La Cabeza de Santa Barbara de los Andes è un vero e proprio feticcio esoterico. Viene preparata a mano, con la resina di un albero sacro a cui sono mescolate polveri di radici ed erbe speciali provenienti unicamente dalle foreste del Nord del Perù, e rezada (consacrata con preghiere speciali) durante la fabbricazione.

Nonostante l’aspetto inquietante la “Barbara de los Andes” non è una figura negativa, ma viene ad essere una vera e propria guida magica per lo Sciamano di quei luoghi misteriosi. Magia e religione si intrecciano in uno strano rapporto il cui solo confine è quello dell’animo umano.

La Cabeza de Santa Barbara è già consacrata e preparata, ma va attivata dal nuovo proprietario secondo un rituale specifico.

Aldilà de sincretismo con la santa cattolica (è evidente che nonostante il nome Cabeza de Santa Barbara lo spirito che abita questo poderoso feticcio non ha nulla a che vedere con la religione cattolica)la Barbara(che significa selvaggia), ha origini antichissime, millenarie e proviene dall’antica religione degli Inkas. In quella cultura le donne avevano un’importanza fondamentale ed erano le depositarie della conoscenza. Esisteva una vera e propria casta di sacerdotesse che avevano il potere di contattare le forze della natura e di piegarle alla loro volontà. Con la colonizzazione queste donne vennero definite genericamente come streghe, in realtà il loro officio era differente, trattandosi di figure portanti di quell’antica cultura: prevedevano il futuro ed avevano il dono della veggenza. Preparavano filtri e medicamenti, realizzavano sortilegi e scioglievano maledizioni. Si nasceva brujas (streghe) o le si diventava in circostanze speciali, come ad esempio uscire illese dopo essere state colpite da un fulmine. Ecco uno dei motivi per cuila Barbaraviene associata con tanta facilità alla Santa cattolica, protettrice dei fulmini.

Si dice che gli spiriti di queste donne speciali potessero essere invocati anche dopo la loro morte. Gli “stregoni” (uomini e donne) venivano chiamati chamakanis e potevano lavorare con le anime.
Nell’antica lingua aymara la parola CHAMA significa forza, potere, energia, KA significa essere e il suffisso NI significa possessore. Quindi i Chamakani sono coloro che possiedono la forza, il potere (denominato mana, ki, o axé in altre culture). Anticamente erano persone di conoscenza, dunque. Questo ci porta a fare una breve considerazione: la parola witch, in inglese strega/stregone, deriva dall’antico termine wicce, che significa saggio conoscitore, pertanto ci si trova di fronte ad un fenomeno che va oltre lo spazio ed il tempo portandoci a capire chi sono veramente le streghe e gli stregoni: persone di conoscenza, in grado di maneggiare le forze del Creato.

Secondo la tradizione ogni Barbara contiene al suo interno uno spirito di questa natura, che viene invocato con un rituale specifico e “imprigionato” nella testa invocando il concorso del dio dei fulmini inka chiamato Tunupa o Tata Santiago che viene raffigurato con San Giacomo il Maggiore nel sincretismo incarico.

La Barbara contiene dunque al suo interno, secondo la tradizione, uno spirito chamakani che può essere utilizzato sia per il bene che per il male. Tutto dipende da chi si rivolge a questa entità.
Gli spiriti chamakanis sono i signori della notte (per questo gli si offrono candele nere), ma questo non significa che operino unicamente per il male. Le brujas (streghe) possono guarire o uccidere, non sono ne buone ne cattive, perché il manicheismo in quella cultura non esiste. Il potere della stregoneria nella tradizione andina non va visto come qualcosa di necessariamente negativo o cattivo, come tutte le forze della natura a seconda di come si presenti o a seconda di come venga utilizzato può provocare il male o ristabilire il bene come principio di equilibrio.

La Barbara non ha nulla a che vedere, nonostantela Santa Inquisizionela pensasse diversamente, con il diavolo cattolico, non invoca i demoni né gli spiriti infernali, è una forza spirituale, una guardiana e la depositaria delle antiche conoscenze magiche di quei luoghi misteriosi. Chi tiene in casa il suo simulacro consacrato non avrà da temere gli attacchi del male e difenderà da ogni pericolo la casa in cui viene conservato.

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