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SAN PANCRAZIO IL SANTO DELL’ABBONDANZA E DELLA PROSPERITÀ
30/07/2021

San Pancrazio nacque probabilmente verso la fine dell’anno 289 dopo Cristo presso Sinnada, cittadina della Frigia, provincia consolare dell’Asia Minore. I suoi ricchi genitori erano di origine romana: la madre Ciriada morì nel parto, mentre il padre Cleonia lo lasciò orfano all’età di otto anni, affidandolo però allo zio Dionisio perché ne curasse l’educazione e l’amministrazione dei beni.
Entrambi, Pancrazio e Dionisio, si trasferirono a Roma per risiedere nella loro villa patrizia sul Monte Celio.
Qui vennere a contatto con la comunità cristiana di Roma e chiesero di poter essere iniziati alla fede.
La scoperta di Dio e di Cristo infiammò a tal punto il cuore del giovane e dello zio, che i due chiesero in breve tempo il Battesimo e l’Eucaristia.

Scoppiò nel frattempo la feroce persecuzione di Diocleziano, era l’anno 303 d.C., ed il terrore dalle province dell’impero giunse sino a Roma, falciando inesorabilmente ogni persona che avesse negato l’incenso agli dèi romani o il riconoscimento della divinità dell’imperatore.
Anche Pancrazio fu chiamato a sacrificare, per esprimere la sua fedeltà a Diocleziano, ma rifiutandosi fermamente fu allora condotto dinnanzi all’imperatore stesso per essere giudicato. Diocleziano, sorpreso “dall’avvenenza giovanile e bellezza di lui, adoperò ogni arte di promesse e minacce per fargli abbandonare la fede di Gesù Cristo” (da un manoscritto conservato nella Basilica di San Pancrazio).
La costanza della fede di Pancrazio meravigliò l’imperatore e tutti i cortigiani presenti all’interrogatorio, suscitando allo stesso tempo lo sdegno dell’imperatore che non esitò ad ordinare la decapitazione dell’intrepido giovane. Condotto fuori Roma, sulla via Aurelia, mentre il sole al tramonto tingeva di purpureo quella sera del 12 maggio 304 e le tenebre scendevano fitte sul tempio di Giano, Pancrazio porse la testa al titubante carnefice, riconsegnando così la propria vita a Dio.

San Pancrazio si invoca nella pratica tradizionale per attirare il denaro, il lavoro e la salute. La sua sola presenza, in un luogo, permette di attirare la prosperità ed il successo.
Per impetrare le benedizioni del Santo, secondo la tradizione, occorre accendere ogni settimana una candela verde o di tre colori (verde, bianco, rosso) oppure di sette colori (preferibilmente da sette giorni), recitare la sua orazione e non fare mancare mai, davanti alla sua immagine, un ramo di prezzemolo fresco.

Il prezzemolo va messo in un vaso, con acqua, non appena scorgerete una foglia ingiallirsi cambiate immediatamente l’intero mazzo con uno fresco. Quello vecchio potrà tranquillamente essere gettato nei rifiuti. San Pancrazio, attraverso questo esercizio spirituale, garantirà un flusso costante di denaro e di lavoro.

La statua del santo può essere tenuta in cucina, sul proprio altare (qualora se ne possedesse uno) o nel luogo in cui si desidera attirare le sue benedizioni. La candela invece va cambiata ogni settimana.

 

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