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La Magia Popolare Italiana – Benedicaria
29/07/2011


Spesso la magia è associata, nell’immaginario popolare, alle antiche tradizioni cabalistiche o al folklore di paesi lontani. La magia europea, per la maggior parte delle persone, è quella di Levi, di Papus, della Clavicola di Salomone o degli antichi grimori…ma non si esaurisce qui.

C’è in realtà, nella tradizione italiana, una magia nascosta, antica e potente che mescola sacro e profano, erboristeria e chimica, religione e spiritismo, un vero e proprio corpus dottrinario senza testi scritti ma che si è mantenuto inalterato nel corso dei secoli. E questa magia è sotto i nostri occhi, fra le pieghe di un antico messale della nonna, nell’immaginetta di quel santo che da sempre ci accompagna o in una buffa bambola ricavata da una pannocchia, antico simbolo di protezione per la magia delle campagne, un complemento kitsch per chi la osserva sorniona su una mensola nella cameretta di un bambino.

La magia italiana è una rete di tradizioni che interessa tutto il Buon Paese, prendendo da luogo a luogo, nomi differenti. In Sicilia veniva chiamata Benedicaria, e benedetti o benedette erano chiamati i suoi praticanti, quando si trattava di magia bianca. Nelle umide pianure del fiume Po erano le strolghe a tenere banco con le loro pratiche strane. Gli insegnamenti riportati in questo libro sono di prima mano e per la prima volta vengono divulgati in una sorta di raccolta, per non dimenticare le nostre origini, per non dimenticare la nostra magia e per essere orgogliosi delle nostre radici. Troverete preghiere, formule, incantesimi, rituali e moltissime ricette. Alcune di queste pratiche sono emigrate con i nostri connazionali nelle Americhe e si sono mescolate ad altre tradizioni, pertanto troverete molte affinità con alcune usanze presenti in altre parti del mondo.

La magia popolare, chiamata anche magia delle campagne, non ha testi scritti, non esistono manuali o codici, gli unici testi scritti esistenti sono vecchie orazioni e preghiere, ricavate talvolta da sgualcite immaginette e da antichi santini. Per secoli queste pratiche sono state tramandate a voce, in segreto a chi ne fosse veramente degno. Non esistono costosi rituali di iniziazione, chi sa fa, questa è la regola, anche se esistono pratiche di consacrazione a santi particolari, come San Michele, che permettono una connessione specifica con lo Spirito, una sorta di giuramento solenne.

L’iniziazione alla magia popolare sono fondamentalmente i sacramenti della Chiesa Cattolica. Non bisogna confondere la pratica della magia popolare con i lasciti, ossia particolari carismi che vengono tralasciati da persone dotate degli stessi ad i loro figliocci. Tra i lasciti i più noti sono quelli di guarigione (storte, fuoco di sant’Antonio, orzaiolo, guarigione delle ustioni…) e vengono tramandati solitamente nella notte di Natale. Ma la magia popolare, la Benedicaria, come viene chiamata da alcuni, è il trionfo della conoscenza che si riesce ad acquisire e si basa sul merito. “Se sai…fai” si suole dire, quindi conoscere è fondamentale. Dietro ogni santo si cela una virtù, un potere, in ogni pianta un segreto…

Si tende per natura a dimenticare la fonte di certe pratiche, non esiste una spiegazione a questo fenomeno, tuttavia esistono comportamenti che si tramandano da sempre, perché funzionano, secondo alcuni, perché fanno parte della nostra storia, secondo altri.

Esiste la convinzione, antica, che certe pratiche funzionano perché ci permettono di avvicinarci a Dio ed il solo contatto con lo Spirito porta particolari grazie, ecco la regola su cui si basano le pratiche della Benedicaria. Santi, angeli o personaggi speciali fungono da trait d’union tra l’uomo e la divinità con il fine di ricevere una particolare grazia. Dio è fonte di ogni grazia, un flusso continuo di benedizioni di cui tutti possono approfittare e beneficiare. Chi dice si a Dio ottiene ogni bene, ma nel momento in cui dubita di se stesso e della propria fede il flusso si perde e sorgono i problemi. Se le cose vanno male, dunque, non è colpa della divinità, ma dell’uomo che dice “no” in una particolare circostanza, a ciò che per natura gli è assicurato. Esistono casi in cui il male sia causato dai cattivi pensieri di terzi, o dall’intervento di spiriti bassi o di demoni, in questo caso esistono moltissimi rituali e pratiche che permettono di neutralizzare tali interventi e tornare a godere delle continue benedizioni di Dio.

Chi desidera seguire la magia della Benedicaria deve entrare nell’ottica che tutto ciò che chiede lo otterrà, che è una persona benedetta ed ogni giorno, al risveglio, dovrà ringraziare per la meravigliosa giornata che lo aspetta.

Ogni pratica coinvolge mente, secondo quanto affermato fino ad ora, corpo, nell’opera materiale del rituale e spirito, quello spirito benedetto che permea ogni cosa e che permetterà la realizzazione di ogni richiesta.

Ogni rituale della Benedicaria può essere virtualmente immaginato in tre parti: richiesta, che proviene dall’operatore, intervento dello spirito, in cui l’operatore deve semplicemente attendere la risposta che sempre avverrà e ultimo fattore, non meno importante, permesso da parte dell’operatore o del beneficiario del rituale di ricevere i doni richiesti. Quest’ultima fase è fondamentale, spesso le persone ottengono e sono ascoltate ma non se ne rendono conto.

Moltissime informazioni sulla Benedicaria, le sue pratiche, le formule, le orazioni e le ricette… le potrete trovare nel testo Lo Stivale Magico, edito da Il Crogiuolo.

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