Molte persone amano porre una netta distinzione tra la magia e la religione. Ci provò nel secolo scorso Sir James Frazer, grande antropologo e ricercatore, che nel suo “Il Ramo d’Oro” affermava che la prima precede la seconda e che la magia, a differenza della religione, che implora, tende ad imporre un dominio.

Altri ricercatori successivamente provarono a darne un’interpretazione più squisitamente sociale, relegando la prima alle prime comunità umane e la seconda a quelle maggiormente strutturate. In realtà le cose vanno viste in maniera differente. Magia e religione sono aspetti di un’unica medaglia o se vogliamo diverse modalità di culto. La messa cattolica, se privata di alcune parti, quali ad esempio la predica, è un atto magico di altissimo livello e ne contiene tutti gli elementi: l’invocazione, l’impiego gestuale, l’uso di incensi e candele…

Le orazioni sono fondamentali in qualsiasi operazione magica. Se gli orientali puntano sul suono di alcune parole, cariche di potere evocativo, alte culture hanno referito puntare maggiormente sul linguaggio o sulla musicalità (ricordate le antiche funzioni in latino?), altre ancora hanno coniugato il ritmo ai movimenti del corpo, vere e proprie religioni danzate, come il Candomblè brasiliano o il Vudù.

Ma il bisogno di un contatto con Dio non si esaurisce nei templi. Il fedele, iniziato o meno, ha maturato un’insieme di pratiche per cementare il proprio contatto con lo Spirito e l’Orazione ne è sempre stata elemento fondamentale. 

Le raccolte di orazioni sono chiamate Enchiridion. Certe orazioni, recitate per decenni e associate ad altri strumenti quali erbe, bagni speciali e incensi, sono alla base della vera spiritualità popolare e si sono caricate di una vera e propria forza esoterica.

Le preghiere per essere forti vanno vissute. Il corpo intero deve partecipare a questo grande mistero. Una preghiera semplicemente letta ha la stessa forza di una filastrocca per bambini, più costruttivo è un dialogo spontaneo con la divinità.

Ma se al recitare la preghiera si uniscono la Fede, il trasporto e l’impegno…allora sì che la preghiera assumerà un valore speciale, ecco perchè per raggiungere questo scopo al semplice testo dell’orazione si coniugano altri strumenti che sintonizzano l’essere con la richiesta in una sorta di omeopatia del divino.

Per chiarire il concetto farò un’esempio: un paesaggio romantico, condito da musiche mielose può essere complice ad una conquista amorosa ed anche per un inesperto dongiovanni le possibilità di far colpo sulla sua bella saranno maggiori, specialmente se impiega un abbigliamento giusto e condirà l’incontro di parole appropriate, diversamente se porterà l’amato bene, come primo incontro, in un lugubre cimitero e osserverà un atteggiamento serioso e cupo a meno che la ragazza non sia una dark… difficilmente avrà possibilità di successo.
A livello esoterico la magia insegna un concetto molto simile: la giusta orazione, aiutata dalla propria fiducia (e naturalmente in quella allo spirito invocato) risulterà più forte se la recitazione consapevole del testo è unita a profumi, candele e altri strumenti (quali ad esempio medaglie speciali) in sintonia con la richiesta.

Per strano che possa sembrarvi, poi, spesso le orazioni vengono bruciate dopo essere recitate e le ceneri mescolate ad erbe o polveri speciali che, sparse nel modo opportuno creeranno una sorta di contatto eterico con l’obiettivo che si persegue.

Le orazioni possono essere recitate in diverso modo:

• nel momento del bisogno
• in novene o comunque per più giorni
• in periodi particolari
• come devozione verso un particolare Santo 
• durante i rituali o l’impiego di elementi magici
• nella comune pratica devozionale
• come talismani, portate su di sé

Il testo di un’orazione va compreso e sentito, l’orazione va vissuta, come ho detto prima. L’orante, ossia colui che la recita, deve diventare lui stesso orazione, sentirla, rivedersi nell’orazione stessa e meditare profondamente sull’essere spirituale a cui ci si rivolge. 

Molte orazioni si assomigliano, non solo nella struttura (saluto iniziale, lode o descrizione, invocazione/richiesta e commiato), ma anche nel testo, questo è tipico delle orazioni popolari, eppure ciascuna si differenzia per qualcosa che la rende unica e che ne da un valore ben preciso. Alcune sono rivolte anche a entità non proprio ortodosse, ma questo non ne svilisce il valore intrinseco. Tutto ciò che appartiene all’Essere è divino e se non sempre giustificato comunque considerato come parte del tutto in cui si vive. 

A Cuba, Santo Domingo, in Perù, Messico, Venezuela, Brasile e gli altri paesi latini queste preghiere speciali vengono vendute in foglietti sbiaditi nei mercati o nei negozi di articoli esoterico/religiosi, spesso vengono impiegate nei vari culti sincretici, in particolare nel Vudu, nella Santerìa e nello spiritismo di Umbanda. Unite a lampade e candele costituiscono la base della magia di quei luoghi, quella di cui nessuno ama parlare, perchè il tacere è uno dei pilastri della famosa piramide magica occidentale. Si dice infatti che la magia, per avere effetto, soggiacia alla Legge della Piramide. Bisticci di cose, certamente, ma gli antichi grimori insistevano abbastanza su questo concetto. Piramide o no le regole magiche sono quattro: sapere, potere, osare e, naturalmente, tacere.

Ne aggiungo una quinta, dal momento che questi diktat sarebbero scritti alla base della piramide non possiamo tralasciare il quinto elemento, quello legato alla punta di questa costruzione mistica: la Fede, dal momento che la punta è l’ideale obiettivo dei lati della piramide, quella che è orientata verso il cielo nel suo aspetto spirituale. Le altre quattro regole sono inutili se manca la quinta, infatti è l’anello di congiunzione col mondo degli spiriti. Per conoscere di più sulle orazioni ed il loro impiego in magia vi invitiamo alla lettura del nostro testo Orazioni Misteriose.