La parola vudù è uno di quei termini che maggiormente stuzzicano la fantasia delle persone e produce nella mente delle persone immagini di zombi, bambole trafitte da spilli, magia nera. Cinema e tv hanno ricamato su queste tematiche al punto da distorcere completamente una tradizione religiosa che non ha nulla a che vedere con la stregoneria come siamo abituati a concepirla.
In realtà si tratta della più antica religiosità del mondo. La parola vudù viene dalla lingua fon e significa spirito ma va intesa nella santeria dominicana come spirito che permea l’intero universo della presenza del Dio unico e creatore Papa Bondyé (Papà Buon Dio).
Esistono in primo luogo diverse tradizioni di vudù. Queste, pur avendo una matrice comune, l’Africa, ed affinità, sono in realtà molto diverse, nei miti, nella ritualità, nelle pratiche, nella concezione metafisica e negli spiriti cultuati. Persino il modo di concepire le entità varia da un luogo all’altro. È un po’ come parlare di Cristianesimo, troviamo il cattolicesimo romano, il cristianesimo protestante, le sette evangeliche… tutti hanno in comune la figura di Gesù Cristo, ma ciascuna la interpreta differentemente in ragione di personaggi illuminati che hanno fondato una “nuova” religiosità, o in ragione di motivazioni politiche che hanno spinto una particolare Chiesa, è il caso di quella anglicana ai tempi di Enrico VIII, a staccarsi dalla madre chiesa di Roma.
Il vudù africano delle origini è ancora praticato in Africa, in Togo e Benin, ma è profondamente differente dai vari tipi di vudù che troviamo nella diaspora.
Il vudù haitiano è sicuramente quello più conosciuto. Viene chiamato 21 nachons (21 nazioni) perché le divinità vengono cultuate in base al luogo di provenienza originario secondo specifiche modalità. Ruota attorno alla struttura del’hounfor (tempio) ciascuno dei quali retto da un sacerdote o una sacerdotessa (houngan e mambo). È estremamente complesso nella ritualistica ed elaborato nelle pratiche. Si arriva al sacerdozio solo dopo molti sacrifici, fisici ed economici, ed occorrono anni per riuscire a completare il ciclo iniziatico che lo caratterizza.
Il vudù di New Orleans deriva da quello haitiano ed ha un’impronta profondamente magica. In rapporto a quello haitiano è semplificato, si cultuano meno divinità ed anche la ritualistica risulta meno complessa e strutturata.
Il vudù di Puertorico è chiamato Sanse ed è una sorta di spiritismo di Umbanda associato ai lwà, mentre il vudù dominicano, quello di cui ci occuperemo in questo testo si distingue per il forte ricorso al sincretismo e per le modalità di culto.
Se è vero che in parte è di derivazione haitiana, è anche vero che il vudù dominicano non è unicamente haitiano, ma ha una sua storia ed un suo percorso e viene legittimato niente poco di meno che da un gruppo di lwà (spiriti) che hanno il compito di tutelare la purezza di questa straordinaria tradizione. Nel vudù dominicano non esiste l’hounfor (il tempio), esistono semmai dei centri in cui gli iniziati realizzano le cerimonie; non c’è dipendenza stretta tra iniziato ed iniziatore. Chi viene “battezzato” è considerato libero e non dipende da nessuno; non esiste l’assòn (il sonaglio rituale della tradizione haitiana per chiamare gli spiriti); non si fanno sacrifici di sangue (se non in casi rarissimi); tutti, indipendentemente dal fatto che siano iniziati o meno, possono servire i lwà ed ottenere dalle divinità ogni genere di aiuto; anche una persona non iniziata può essere caballo del santo (lett. Cavallo del santo), ossia venire posseduta da un lwà, è evidente che chi è insignito di questo dono normalmente sarà incentivato a ricevere l’iniziazione ed il battesimo nella tradizione. I sacerdoti del vudù dominicano si chiamano papabokòs, se uomini, e mambosas se femmine). Il vudù dominicano è tendenzialmente più morbido e meno aggressivo di quello haitiano e non tutti i lwà corrispondono in entrambe le tradizioni. I miti relativi alle divinità sono differenti. Se il vudù haitiano cultua 21 nazioni, il vudù dominicano è chiamato 21 divisioni o Santeria Dominicana. Le entità infatti vengono cultuate non in ragione di provenienza ma in ragione della vibrazione e del modo di attuare.
Ad ogni lwà, spirito supremo del vudù, corrisponde un santo cattolico. Il sincretismo dominicano non è necessariamente lo stesso di quello haitiano anche se ci sono molte affinità.
Il vudù dominicano opera nella maggior parte dei casi per fini positivi. I fedeli chiedono ai lwà benessere, salute, protezione, difesa, denaro ed avanzamento nella vita. Se è vero che esistono pratiche di attacco è anche vero che ben di rado si ricorre ai lwà, anche ai più aggressivi, i petrò, per fare del male per puro gusto. Le entità vengono usate soprattutto per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni. Se è vero che ci sono individui che utilizzano questi poteri in maniera non corretta, è anche vero che tali comportamenti non vengono né incentivati né approvati.