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San Michele Arcangelo
09/02/2012

Michele è uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia di Gerusalemme e sicuramente è l’entità più importante della tradizione popolare. Chiunque decida di seguire questa tradizione deve consacrarsi a questo angelo poderoso ed impetrare la sua protezione recitando una speciale orazione. Il nome Michele deriva dall’espressione “Mi-ka-El” che significa “chi è come Dio?”. L’arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana. Nel calendario liturgico cattolico si festeggia come San Michele Arcangelo il 29 settembre, con San Gabriele Arcangelo e San Raffaele Arcangelo.

Il culto dell’arcangelo Michele è di origine orientale. L’imperatore Costantino I a partire dal 313 gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il Micheleion, un imponente santuario fatto costruire a Costantinopoli. Alla fine del V secolo il culto si diffuse rapidamente in tutta Europa in seguito all’apparizione dell’arcangelo sul Gargano in Puglia.

In Oriente san Michele è venerato con il titolo di “archistratega”, che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera a San Michele.

Secondo la tradizione, l’arcangelo sarebbe apparso a san Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto nel maggio del 490, ed indicatagli una grotta sul Gargano lo invitò a dedicarla al culto cristiano. In quel luogo sorge tutt’oggi il Santuario di San Michele Arcangelo, che nel Medioevo fu meta di ininterrotti flussi di pellegrini, i quali per giungervi percorrevano un apposito percorso di purificazione detto Via Sacra Langobardorum.

Nella vita di papa Gregorio I riportata dalla Leggenda aurea, si narra che durante una tremenda pestilenza, al termine di una processione con il canto delle litanie istituite dal papa intorno alla città di Roma, Gregorio vide apparire su Castel Sant’Angelo San Michele che deponeva la spada nel fodero, segno che le preghiere erano state ascoltate e che la terribile epidemia sarebbe cessata. Per commemorare l’episodio sul monumento fu eretta una statua raffigurante l’arcangelo.

Altro luogo di venerazione dell’arcangelo Michele è l’isolotto francese di Mont Saint-Michel. Qui, secondo la leggenda, l’arcangelo Michele apparve nel 709 a sant’Uberto, vescovo di Avranches, chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò tuttavia per due volte la richiesta finché san Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo provocato dal tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita. Il cranio di sant’Uberto con il foro è conservato nella cattedrale di Avranches.

Molto caro ai russi assieme all’arcangelo Gabriele e oggetto di diverse icone. Un monastero del XII secolo a lui dedicato, costruito sulla foce della Dvina, ha dato il nome all’intera città di Arcangelo, nel nord della Russia.

Il culto di san Michele fu assai caro ai Longobardi, e in Italia l’arcangelo Michele è patrono di molti paesi e alcune città. San Michele è considerato il protettore dei poliziotti e viene invocato nella tradizione popolare per difendersi dai nemici, per contrastare il male ed allontanare il diavolo, nonché spezzare le fatture e le stregonerie ed ogni insidia diabolica. Si invoca altresì per trionfare, per tutelare i propri affari, per avere successo in ogni impresa. A San Michele si offrono candele rosse, verdi, color oro (questo colore si impiega soprattutto quando si desidera propiziare la prosperità ed è associato al sole). Il giorno a lui dedicato è la domenica. Sul suo altare non manca mai un bulbo di aglio (a scopo di protezione) inoltre gli si possono offrire liquori dolci, brandy, zucchero e qualsiasi cosa dolce (per “addolcire la vita”). Dal momento che certe erbe sono sotto il dominio di alcuni santi le fragranze di certe essenze hanno il potere, nella tradizione popolare, di attirare specifiche forze spirituali. Nella Bibbia e nei Vangeli ci sono moltissimi riferimenti a questo concetto. Il cosidetto Olio di San Michele è uno degli strumenti spirituali che non possono mancare a chi desideri seguire queste pratiche. Si utilizza nelle unzioni delle candele, certamente, nella ritualistica, ma che per ungere se stessi (fronte, cuore, spalla sinistra e spalla destra, come quando si fa il segno della croce). Per preparare quest’olio si devono utilizzare solamente essenze di alta qualità, non olii sintetici. Questo balsamo si compone di: olio essenziale di incenso, olio essenziale di sandalo, olio essenziale di garofano, olio essenziale di cannella, olio essenziale di chiodi di garofano. La fragranza che ne risulta è maschile e calda, molto piacevole. Secondo la tradizione quest’olio rinforza l’aurea, difende da ogni attacco spirituale, protegge da ogni pericolo. Con questa essenza pura si ungono anche le statue del santo, almeno una volta alla settimana. Ci si versa qualche goccia sulle mani e dopo averle strofinate si accarezza la statua dalla testa verso il basso. Con questa essenza si può preparare anche l’incenso di San Michele. Occorre mescolare l’olio a dell’incenso rosso e conservarlo naturalmente in un vaso di vetro a chiusura ermetica.

(Testo estratto dal libro “Lo Stivale Magico” edito da Il Crogiuolo).

Il Sigillo di San Michele

Esistono moltissimi sigilli e pentacoli dedicati a San Michele Arcangelo. Gli antichi grimori riportano pentacoli e glifi cabalistici ampiamente impiegati nella magia suprema ed in quella salomonica, tuttavia nella tradizione popolare si impiega soprattutto il monogramma dell’Abate Julio. L’Abate Julio nacque in Bretagna nel Marzo 1844. Ordinato prete, poi cappellano militare, avrebbe avuto una vita pacifica all’interno della Chiesa, se non avesse incontrato nel 1888 Jean Sempé, grande guaritore e veggente che, alla sua morte nel 1892, gli trasmise, per lascito, i suoi miracolosi poteri di guarigione. A partire da questo momento, l’Abate Julio compirà la sua missione. Dio, ormai, gli accorderà la facoltà di alleggerire e consolare coloro che soffrono, grazie alla Preghiera, alla Virtù del Sacrificio della Messa, e con l’aiuto e l’assistenza degli Spiriti Buoni. Gli scritti dell’Abate Julio, vissuto più di un secolo fa, sopravvivono ancora oggi dopo molti anni dalla sua morte e sono conosciutissimi negli ambienti esoterici per il valore che essi racchiudono. In questi scritti l’Abate ha lasciato alla memoria dei posteri le sue preghiere meravigliose, gli esorcismi, le formule cabalistiche e la potenza e il valore dei Salmi da utilizzare in qualsiasi occasione della vita, per dissipare ostacoli e problemi, guarire i malanni fisici, allontanare le influenze del maligno e difendersi dal male procurato sia da forze negative che da nemici fisici oltre che contro le calamità naturali. Molte orazioni riportate in questo libro ed ampiamente utilizzate con devozione nella tradizione popolare provengono dalle sue opere. L’Abate ci ha lasciato anche una considerevole raccolta di talismani da disegnare su pergamena e tracciati con un alfabeto segreto, di cui egli fa menzione in alcuni suoi libri, e che, se decifrato correttamente, rivela formule e brani tratti anche dal Libro dei Salmi. L’Abate era un uomo molto pio e a lui si rivolgevano in moltissimi per ricevere un aiuto sia materiale che spirituale.  Era tanto amato dal popolo quanto osteggiato dal Vaticano che a seguito di quelle sue pratiche Magico-Cristiane, accomunate alla devozione di oggetti sacri come in uso nelle campagne europee nel medioevo, fu scomunicato. Ma la memoria di ciò che riuscì ad ottenere attraverso le sue formule miracolose è ancora viva tra i praticanti moderni che seguendo le sue profonde indicazioni ottengono ancora oggi gli stessi mirabili risultati. Il Sigillo o Monogramma di San Michele che segue può essere tracciato con inchiostro rosso su carta pergamena oppure inciso su una piastra dorata e posto alla base della statua. All’interno del sigillo compaiono le lettere che compongono il nome dell’arcangelo e tra i due cerchi nomi divini per impetrare le sue benedizioni. Non va confuso con il sigillo ebraico chiamato Michael, utilizzato nella magia salomonica. Alcuni operatori preferiscono utilizzare questo secondo sigillo, ma nella tradizione popolare quello dell’Abate Julio è sicuramente il più utilizzato. Questo sigillo esiste in due versioni, quella con lettere latine e quella in un alfabeto misterioso atto a richiamare le Potenze Angeliche.

Preghiere a San Michele Arcangelo

Dopo la Vergine Maria, nella tradizione cattolica, San Michele Arcangelo è la più gloriosa creatura uscita dalle mani di Dio. Scelto dal Signore come primo mini­stro della Ss.ma Trinità, Principe dell’E­sercito celeste, Custode, prima della Si­nagoga, poi della Chiesa, San Michele è stato molto venerato fin dai tempi più remoti. L’Antico ed il Nuovo Testamento par­lano di Lui, del Suo potere, delle Sue ap­parizioni, della Stia intercessione, del dominio affidatogli su tutti gli uomini dalla Suprema Bontà dell’Onnipotente. I Pontefici non mancarono di racco­mandare ai Fedeli la Devozione a San Michele. Anche ai nostri giorni, Poi IX, Leone XIII e Pio XII ci dicono di suppli­carlo per la difesa della Chiesa e delle anime: “Raramente il ricorso all’Arcan­gelo San Michele è apparso più urgente di ora… perché il mondo, intossicato dal­la menzogna e dalla slealtà, ferito dagli eccessi della violenza, ha perduto la sa­nità morale e la gioia” (Pio XII). Difatti, come non riconoscere l’opera di Satana e dei suoi demoni nell’orgoglio, nei tradimenti che sconvolgono la Società e il mondo odierno? Non è dunque consolante e confortan­te di pensare che, sopra i demoni scate­nati in tufta la Terra, si stendano l’Azio­ne e la Potenza del Sommo Arcangelo, protettore dei popoli e della Chiesa? In questi tempi torbidi, la storia delle apparizioni di San Michele nel mondo, lungo i secoli, sarà motivo di ritrovare fi­ducia e fede, poiché Egli è, e sarà sem­pre, il fedele Custode e difensore delle Nazioni e delle Genti che l’invocano, si affidano a Lui nei travagli e nelle perse­cuzioni. Preghiamolo più che mai a maggior gloria di Dio. Non dimentichiamo anche di pregare tutti gli Arcangeli e Angeli del Signore, specialmente San Gabriele, San Raffaele, l’Angelo Custode, l’Angelo Consolatore di Gesù nell’Orto, affinché ci soccorrano, ci difendano e facciano tornare la Fede, la Giustizia e la Pace nel mondo”. Nella Tradizione brasiliana dell’Umbanda San Michele è considerato protettore della stessa, oltre ad essere associato all’azione di giustizia di Xangò.

LE APPARIZIONI DI SAN MICHELE

La reggia terrestre di San Michele si trova nel Gargano, sul sacro monte a no­me dell’Arcangelo: “Monte Sant’An­gelo”; fu scelta da lui stesso dopo tre me­ravigliose apparizioni al vescovo Lo­renzo Malorano (490). Ecco la storia ditali apparizioni sul Monte Gargano.

PRIMA APPARIZIONE (8 maggio 490)

San Michele si manifestò la prima vol­ta l’8 maggio del 490. Un ricco signore di Siponto smarrì il toro più bello del suo armento. Dopo tre giorni di ricerca, lo rinvenne in una spe­lonca quasi inaccessibile del Gargano. Irato di non potere riaverlo, egli volle ucciderlo e gli scoccò una freccia. Ma, oh meraviglia, a metà strada, la freccia tor­nò indietro e colpì l’arciere ad un brac­cio. Stupito, il signore andò a trovare il ve­scovo di Siponto, Lorenzo Maiorano, per essere illuminato. Questi ordinò un digiuno di tre giorni e preghiere pubbliche. Il terzo giorno, San Michele apparve al Vescovo, dicen­dogli di essere l’autore del prodigio del­la grotta e che questa sarebbe, d’ora in poi, il suo Santuario in terra.

SECONDA APPARIZIONE (12 settembre 492)

Alcuni anni dopo, i Sipontini vennero assediati dall’esercito barbaro di O­doacre, re degli Eruli. Vedendosi sul punto di perire, ricorsero al santo vesco­vo Lorenzo Maiorano; Egli chiese e ot­tenne la protezione dell’Arcangelo: San Michele gli apparve, promettendogli la vittoria. Tre giorni dopo, l’aria si oscurò, si sca­tenò un temporale terribile, il mare si sconvolse. Le orde d’Odoacre, colpite dalle folgori, fuggirono spaventate. La città era salva.

TERZA APPARIZIONE (29 settembre 493)

L’anno seguente, per festeggiare devo­tamente l’Arcangelo e ringraziarlo della liberazione della città, il Vescovo di Siponto chiese al Pontefice, Gelasio I, il consenso di consacrare la Grotta e di sta­bilire il giorno di questa Dedicazione. Nella notte dal 28 al 29 settembre 493, San Michele apparve una terza volta al vescovo Lorenzo Maiorano, dicendogli: “Non è d’uopo che dedichiate voi questa chiesa… perché Io l’ho già consacrata… Voi, celebratevi i Santi Misteri… L’indomani mattina, parecchi vescovi e il popolo si recarono in processione al Gargano. Entrati nella Grotta, la trovaro­no piena di luce. Un altare di pietra era già innalzato e ricoperto di un pallio porporino. Allora il santo vescovo celebrò la pri­ma 5. Messa, alla presenza dei vescovi e di tutto il popolo.

QUARTA APPARIZIONE (22 settembre 1656)

Dodici secoli dopo, la peste infieriva a Napoli ed in tutto il regno. Dopo Foggia, dove mori quasi la metà del popolo, Man­fredonia era minacciata. Il vescovo, Giovanni Puccinelli, ricorse a San Michele, chiedendogli, nella Sacra Grotta, con tutto il clero e tutto il popolo, il suo potente aiuto. All’alba del 22 settembre 1656, in una grande luce, vide San Michele, che gli disse: “Sappiate, o Pastore di queste pe­corelle, che Io sono l’Arcangelo Michele; ho impetrato dalla Ss.ma Trinità che, chiunque adopererà con devozione i sas­si della mia Grotta, allontanerà dalle ca­se, dalle città, e da qualunque luogo, la peste. Praticate e narrate a tutti la Grazia Divina. Voi benedirete i sassi, scolpendo su di essi il segno della Croce con il mio Nome”. E la peste fu vinta. Oggi ancora si usano questi sassi, presi nella Grotta con fede, per avere la prote­zione dell’Arcangelo. E San Michele continuò, e continua sempre, la sua missione, apparendo di tanto in tanto, odi qua, odi là, in Italia… in Francia, al vescovo d’Avranches, a Santa Giovanna d’Arco… in Portogallo, ad Antonia d’Astonaco… ai veggenti di Fatima…

Preghiere di Consacrazione a San Michele

O grande Principe del Cielo, custode fedelissimo della Chiesa, San Michele Arcangelo, io, benché molto indegno di comparire davanti a te, confidando tut­tavia nella tua speciale bontà, ben cono­scendo l’eccellenza delle tue mirabili preghiere e la moltitudine dei tuoi bene­fici, mi presento a te, accompagnato dal mio Angelo Custode, e, alla presenza di tutti gli Angeli del Cielo che prendo co­me testimoni della mia devozione verso dite, ti scelgo oggi a mio Protettore e mio Avvocato particolare, e propongo ferma­mente di onorarti sempre e di farti ono­rare con tutte le mie forze. Assistimi du­rante tutta la mia vita, affinché io non of­fenda mai gli occhi purissimi di Dio, né con le opere, né con le parole, né con i pensieri. Difendimi contro tutte le tenta­zioni del demonio, specialmente da quelle contro la fede e la purezza, e nel­l’ora della mia morte concedi la pace al­l’anima mia ed introducimi nella Patria eterna. Amen. (Indulgenza parziale).

Corona Angelica di San Michele

Questo pio esercizio venne rivelato dallo stesso 5. Michele, Principe della Milizia Celeste, durante un’apparizione alla serva di Dio Antonia d’Astonaco, in Portogallo. Le disse di voler essere vene­rato con Nove salutazioni corrispondenti ai nove Cori degli Angeli, seguite ognu­na da un Pater e da tre Ave, concluse infi­ne con quattro Pater: il primo ad onore suo, il secondo a 5. Gabriele, il terzo a 5. Raffaele e il quarto al nostro Angelo Cu­stode. Promise ancora a chi lo venerasse in tal modo, prima della 5. Comunione, di ot­tenere da Dio che fosse accompagnato alla Comunione da un Angelo di ciascu­no dei nove Cori. E a chi recitasse questa Corona ogni giorno, promise l’assisten­za sua e quella degli Angeli in vita e, nel Purgatorio, dopo morte. Una pia carmelitana del Monastero di Vetralla, morta in odore di santità nel­l’anno 1751, praticò queste preghiere con molto ardore. Poi, alla domanda di alcune religiose dello stesso Monastero, questo santo e salutare esercizio fu arric­chito dal 5. Padre Pio IX di molte indul­genze. “Sua Santità intese le preghiere per udienza di me, sottoscritto Segretario, e si degnò per speciale grazia di annuire in tutto, conforme all’esposto, e quindi or­dinò che si promulgasse per ministero della 5. Congregazione dei Riti un De­creto senza la spedizione di alcun Breve, per la concessione delle predette indul­genze a chiunque reciti la Corona Angelica, e della speciale facoltà al Con­fessore temporaneo del detto Monastero di benedire le medesime Corone col soli­to rito della Chiesa”.      S. Congregazione dei Riti, 8 agosto 1851

Uso della Corona benedetta

Per lucrare tali indulgenze, bisogna usare una Corona speciale, che consiste in 9 Pater noster con tre Ave Maria dopo ciascun Pater noster, ed altri 4 Pater no­ster in fine. Tale Corona deve essere be­nedetta da quei sacerdoti che hanno dal­la 5. Sede la facoltà di benedire le corone, le medaglie, ecc. Le Indulgenze soprascritte sono tutte applicabili anche alle sante Anime del Purgatorio, come dal Rescritto della Sa­cra Congregazione delle Indulgenze del 24 novembre 1851, firmato dal Card. Asquini, Prefetto. Indulto per l’acquisto delle soprascritte S. Indulgenze a favore di quelli che fos­sero illetterati, e non potessero leggere la formula della Corona Angelica. “Le Carmelitane del Monastero della città di Vetralla, desiderose che, anche quelli, potessero partecipare dei beni spirituali di queste S. Indulgenze con la recita del Pater e Ave in quel numero di volte che si prescrive nella predetta Co­rona Angelica, e coll’adempiere quanto viene ingiunto nei sopradescritti decreti rinnovarono alla Santità di Pio IX utilis­sime preghiere per ottenere la propaga­zione e l’estensione a ciascuno dei fedeli che non sa leggere. Sua Santità, per udienza di me, sottoscritto Pro-Segre­tario, si degnò per speciale grazia di an­nuire conforme all’esposto, purché si osservino gli altri obblighi prescritti per lu­crare le dette Indulgenze”. 8 settembre 1852.

Metodo di recitazione

V.      O Dio, vieni in mio aiuto.
R.      O Signore, affrettati a soccorrermi. Gloria al Padre, ecc.
1a  SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del ce­leste Coro dei Serafini, ci renda il Signore degni della fiamma di perfetta carità. Così sia.
Un Pater e tre Ave al 1° Coro Angelico.
2a SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste dei Cherubini, voglia il Si­gnore darci grazia di abbandonare la vi­ta del peccato e correre in quella della cristiana perfezione. Così sia. Un Pater e tre Ave al 20 Coro Angelico.
3a SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del sa­cro Coro dei Troni, infonda il Signore nei nostri cuori lo spirito di vera e sincera umiltà. Così sia.
Un Pater e tre Ave al 3° Coro Angelico.
4a  SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle Dominazioni, ci dia grazia il Signore di dominare i nostri sensi e correggere le depravate passioni. Così sia.
Un Pater e tre Ave al 4′ Coro Angelico.
5a SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle Potestà, il Signore si degni proteggere le anime nostre dalle insidie e tentazioni del demonio. Così sia.
Un Pater e tre Ave al 5′ Coro Angelico.
6a SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste delle ammirabili Virtù, non permetta il Signore che cadiamo nelle tentazioni, ma ci liberi dal male. Così sia.
Un Pater e tre Ave al 6° Coro Angelico.
7a  SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del Coro dei Principati, riempia Dio le ani­me nostre dello Spirito di vera e sincera obbedienza. Così sia.
Un Patere ire Ave al 7° Coro Angelico.
8a  SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste degli Arcangeli, ci conceda il Signore il dono della perseveranza nel­la Fede e nelle opere buone, per poter giungere all’acquisto della gloria del Paradiso. Così sia.
Un Pater e ire Ave all’80 Coro Angelico.
9°  SALUTAZIONE
Ad intercessione di S. Michele e del Coro celeste di tutti gli Angeli, si degni il Signore concederci di essere custoditi da essi nella presente vita mortale e poi con­dotti alla gloria sempiterna dei Cieli. Così sia.
Un Pater e tre Ave al 9° Coro Angelico.
Si recitino infine quattro Pater: il 1° a San Michele; il 2° a San Gabriele; il 3° a San Raffaele; il 4° al­l’Angelo Custode.

Preghiamo

Gloriosissimo Principe 5. Michele, ca­po e duce degli eserciti celesti, deposita-rio delle anime, debellatore degli spiriti ribelli, domestico della reggia di Dio, do­po Gesù Cristo, condottiero nostro am­mirabile, di sovrumana eccellenza e vir­tù, degnatevi liberare tutti noi, che a voi con fiducia ricorriamo, da ogni male, e fate, per la vostra valida protezione, che ogni giorno serviamo fedelmente il no­stro Dio.

V,   Pregate per noi, o beatissimo nostro San Michele, Principe nella Chiesa di Gesù
Cristo.
R.            Perché possiamo essere fatti degni delle promesse di Lui. Onnipotente, sempiterno Dio, che con prodigio di bontà e misericordia, per la salvezza comune degli uomini eleggeste a Principe della vostra Chiesa il glorio­sissimo Arcangelo S. Michele, fateci de­gni, vi preghiamo, di essere, mediante la sua benefica protezione, liberati da tutti i nostri nemici, così che, nella nostra mor­te, niuno di essi ci molesti, ma ci sia dato di essere da lui medesimo introdotti alla presenza della vostra Divina Maestà. Per i meriti di Gesù Cristo Signor nostro. Così sia.

ESORCISMO CONTRO SATANA E GLI ANGELI RIBELLI

composto dal papa Leone XIII e pubblicato per ordine suo.

Questa preghiera, composta dal Papa stesso, per mettere il demonio in fuga può preservare da grandi mali se stessi, la famiglia e la società. Può essere recita­ta anche tutti i giorni dai semplici fedeli. uomini, donne e ragazzi. Può recitarsi in chiesa, nelle case e anche nelle strade, privatamente, o meglio, riuniti in due o tre persone. Si consiglia di recitarla in caso di di­scordie familiari, di partiti di città – nelle case di massoni, di bestemmiatori, di peccatori per la loro conversione – per la riuscita degli affari – per la scelta del pro­prio stato – per la conservazione della Fede nella propria famiglia o parrocchia – per la santificazione di se stessi e dei propri cari. È potente in caso di malattie, d’intem­perie, carestie, ecc. Satana è un leone fu­rente che gira sempre attorno a noi, cer­cando di divorarci. La preghiera, in forma di esorcismo, ha la potenza di scacciarlo. Ecco perché il Papa compose questa preghiera e volle che si recitasse spesso.

INVOCAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO

In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia. Gloriosissimo Principe delle celesti Milizie, Arcangelo San Michele, difendici nella battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Vieni in aiuto di noi, che fummo creati da Dio e riscattati a gran prezzo dalla tiran­nia del demonio. Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo Custode e Patrono, e a te il Signore ha af­fidato le anime che un giorno occupe­ranno le sedi celesti. Prega, dunque, il Dio della Pace di tenere schiacciato Satana sotto ai nostri piedi, affinché esso non valga né a fare schiavi di sé gli uomi­ni, né a recare danni alla Chiesa. Presenta all’Altissimo con le tue le no­stre preghiere, perché discendano tosto su di noi le sue Divine Misericordie e tu possa incatenare il dragone, il serpente antico, Satana, e incatenato ricacciarlo negli abissi, donde non possa più sedur­re le anime. Così sia.

ESORCISMO

In nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Signore, e con l’intercessione dell’Im­macolata Vergine Maria, Madre di Dio, di San Michele Arcangelo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, fiduciosi, intraprendiamo la battaglia contro gli attacchi e le insidie del De­monio.
SALMO
(Si recita in piedi. Al segno + si faccia il segno della croce, senza proferire parole).
Sorga il Signore, e siano dispersi i suoi nemici; fuggano dal cospetto di lui colo­ro che lo odiano. Svaniscano come svanisce il fumo, co­me si fonde la cera al fuoco; così perisca­ no i peccatori dinanzi alla faccia di Dio.
V.      Ecco la Croce del Signore, fuggite po­tenze nemiche.
R.      Vinse il Leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide.
V.      Che la tua misericordia, Signore, sia su di noi.
R.       Siccome noi abbiamo sperato in te.
Vattene, spirito immondo, potenza sa­tanica, invasione del nemico infernale, con tutte le legioni, riunioni e sètte dia­boliche, in Nome e Potere del nostro Signor Gesù + Cristo: sii sradicato dalla Chiesa di Dio, allontanato dalle anime riscattate dal prezioso Sangue del Divino Agnello. D’ora innanzi, non ardire, perfido ser­pente, ingannare il genere umano, perse­guitare la Chiesa di Dio, e scuotere e cri­vellare, come frumento, gli eletti di Dio. Te lo comanda l’Altissimo Dio, al quale, nella tua grande superbia, presumi essere simile. Te lo comanda Dio + Padre, te lo co­manda Dio + Figlio, te lo comanda Dio + Spirito Santo. Te lo comanda il Cristo, Verbo Eterno di Dio fatto carne + che per la salvezza della nostra progenie, perduta dalla tua gelosia, s’è umiliato e fatto obbediente fino alla morte. Te lo comanda il segno sacro della Croce + e il potere di tutti i misteri della nostra Fede cristiana. Te lo comanda la potente Madre di Dio, la Vergine Maria + che dal primo istante della sua Immacolata Concezio­ne, per la sua umiltà, ha schiacciato la tua testa orgogliosa. Te lo comanda il sangue dei Martiri + e la potente intercessione di tutti i Santi e Sante. Dunque, dragone maledetto, e ogni le­gione diabolica, noi ti scongiuriamo, per il Dio + vivo, per il Dio + vero, per il Dio + santo; cessa d’ingannare le umane crea­ture e di propinare loro il veleno della dannazione eterna: cessa di nuocere alla Chiesa e di mettere lacci alla sua libertà. Vattene, Satana, inventore e maestro di inganni, nemico della salvezza dell’uo­mo. Cedi il posto al Cristo, cedi il posto alla Chiesa. Umiliati sotto la potente ma­no di Dio, trema e fuggi all’invocazione che noi facciamo del santo e terribile No­me di quel Gesù che fa tremare l’inferno, cui le Virtù dei Cieli, le Potenze e le Do­minazioni sono sottomesse, che i Che­rubini ed i Serafini lodano incessante­mente, dicendo: “Santo, Santo, Santo è il Signore, il Dio delle Armate”.
V.      O Signore, ascolta le nostre preghiere.
R.      E il nostro grido giunga fino a te.
O Dio del Cielo, Dio della terra, Dio de­gli Angeli, Dio degli Arcangeli, Dio dei Patriarchi, Dio dei Profeti, Dio degli Apostoli, Dio dei Martiri, Dio dei Confessori, Dio delle Vergini, Dio che hai il potere di donare la vita dopo la morte, e il riposo dopo la fatica, giacché non vi è altro Dio al di fuori di te, né può essere se non tu, Creatore eterno di tutte le cose vi­sibili e invisibili; umilmente ti suppli­chiamo a volerci liberare da ogni tiran­nia, laccio, inganno e infestazione degli spiriti infernali, e mantenercene inco­lumi. Per Gesù Cristo, Signor nostro. Amen.
V.      Dalle insidie del demonio, liberateci, o Signore.
R.      E la vostra Chiesa sia libera nel ser­virvi.
E i nemici di essa siano umiliati. Ve ne preghiamo, esauditeci per il Cuore Eucaristico di Gesù, vostro Figlio, e per i dolori della sua Vergine Madre. Così sia.

ORAZIONE DI SAN MICHELE

San Michele Arcangelo, soccorrici nel­la battaglia e sii il nostro aiuto contro la malizia e le insidie del demonio. Che Iddio lo sottoponga! Supplici lo chiedia­mo, e tu, Principe della Milizia celeste, per virtù divina, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri maligni che vagano nel mondo per la rovina delle anime. Così sia. (Indulgenza parziale).

OFFERTA A S. MICHELE ARCANGELO

Principe nobilissimo delle Gerarchie Angeliche, valoroso guerriero dell’Al­tissimo, amatore zelante della gloria del Signore, terrore degli Angeli ribelli, amore e delizia di tutti gli Angeli giusti, mio dilettissimo San Michele, desiderando io di essere nel numero dei vostri devoti e dei vostri servi, a voi oggi per tale mi of­fro, mi dono e mi consacro; pongo me stesso, la mia famiglia e quanto a me ap­partiene sotto la vostra potentissima pro­tezione. È piccola l’offerta della mia servitù, es­sendo io un miserabile peccatore, ma voi gradite l’affetto del mio cuore, e ricorda­tevi che, se da oggi in avanti sono sotto il vostro Patrocinio, voi dovete in tutta la mia vita assistermi e procurarmi il perdono dei miei molti e gravi peccati, la grazia di amare di cuore il mio Dio, il mio caro Salvatore Gesù e la mia dolce Madre Maria, ed impetrarmi quegli aiuti che mi sono necessari per arrivare alla corona della gloria. Difendetemi sempre dai nemici dell ‘anima mia, specialmente nel punto estremo della mia vita. Venite allo­ra, Principe gloriosissimo, ed assistetemi nell’ultimo combattimento; e con la vo­stra arma potente respingerete da me, ne­gli abissi d’inferno, quell’Angelo prevari­catore e superbo che prostraste un dì nel combattimento in Cielo. Così sia.
(Indulgenza parziale. Care. Maffi, Pisa, 14gennaio1911).
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, affinché non periamo nell’estremo giudizio.   (Indulgenza parziale. Plen. nel mese. S. Pen. Ap.  6maggio1933).

PREGHIERA A S. MICHELE ARCANGELO

O gran Principe delle celesti Milizie, glorioso Arcangelo S. Michele, noi, vo­stri devoti, umilmente prostrati ai vostri piedi, vi salutiamo e, con effusione di cuore, imploriamo il vostro potente Patrocinio ed il vostro efficace interven­to presso il trono della Ss.ma Trinità. Deh! Fate che da quel trono di gloria discenda, come benigna rugiada, sui no­stri cuori, la divina Grazia; la quale dia prosperità ai nostri campi, tranquillità ai mari, trionfo alla Chiesa Cattolica, pace fra i Principi cristiani, e gloria alla nostra terra, che vi degnaste di venire a soccor­rere con la vostra presenza sul fortunato monte del Gargano. O benignissimo Arcangelo, Protettore della Chiesa universale e Patrono nostro singolarissimo, pregate per noi, e soccor­reteci nelle nostre necessità. Liberateci dal demonio, ora e nel punto estremo della nostra vita, dopo la quale speria­mo, mercè il vostro potente patrocinio, divenire da voi stesso introdotti esultan­ti nel Regno celeste. Così sia.

SUPPLICA A SAN MICHELE

Angelo che presiedi a custodia generale di tutti gli Angeli della terra, non mi abbandonare. Quante volte ti ho addolorato con le mie colpe… Ti prego, in mezzo ai pericoli che circondano il mio spirito, mantieni il tuo appoggio contro gli spiriti maligni che cercano di buttarmi in preda al ser­pente della lusinga, al serpente del dub­bio, che attraverso le tentazioni del cor­po cercano di imprigionare la mia ani­ma. Deh! Non lasciarmi esposto ai colpi sa­pienti di un nemico tanto terribile quan­to crudele. Fa’ che io possa aprire il mio cuore alle dolci tue ispirazioni, animandole ogni qualvolta parrà spegnersi in me la volontà del tuo cuore. Fa’ scendere nel mio animo una scintil­la della soavissima fiamma che arde nel tuo cuore ed in quello di tutti i tuoi An-geli, ma che arde più che sublime ed in-comprensibile a noi tutti e soprattutto nel nostro Gesù. Fa’ che al termine di questa miserabile e brevissima vita terrena, io possa venire a godere l’eterna beatitudine nel Regno di Gesù, che io giunga allora ad amare, benedire e gioire. Così sia.

INNO DELLA CHIESA A SAN MICHELE per il giorno della sua festa

O Gesù, splendore e potenza del Pa­dre, o Gesù, vita dei nostri cuori, noi ti lodiamo in unione con gli Angeli i quali attenti agli ordini delle tue labbra, si ve­lano con le loro ali.Migliaia e migliaia di Principi Celesti circondano il tuo Trono, combattono per te; ma 5. Michele, inalberando il Vessillo della Salvezza, spiega vincitore lo sten­dardo della Croce. È lui che precipita nel fondo dell’infer­no l’orgogliosa testa del dragone e ful­mina, cacciandoli dal Cielo, i ribelli e il loro capo. Seguiamo questo Principe invincibile contro il capo dell’orgoglio, affinché l’Agnello ricompensi la vittoria del po­polo fedele con la corona della gloria eterna. Al Padre, al Figlio e a te, o Spirito San­to, com’era in principio sia una stessa gloria ed una stessa lode in tutti i secoli. Così sia.

LITANIE IN ONORE DI SAN MICHELE ARCANGELO

Signore, abbi pietà di noi.
Cristo, abbi pietà di noi.
Signore, abbi pietà di noi.
Gesù Cristo, ascoltaci.
Gesù Cristo, esaudiscici.
Santa Trinità, che sei un solo Dio, abbi pietà di noi.
Santa Maria, prega per noi.
S. Michele, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, spada di Dio, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, condottiero degli Angeli, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, spirito invincibile, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, armato di forza divina, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, difensore di Dio, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, vincitore contro Lucifero, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, potente contro tutti i demoni, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, potente contro ogni male, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, potente contro le persone malefiche, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle nostre disgrazie,     prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle nostre malattie,     prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle guerre tra famiglie e tra popoli,  prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle lotte per la difesa della Chiesa, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle lotte intime contro le tentazioni, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle lotte, dell’agonia, prega per noi.
Dalle insidie del diavolo liberaci, o Signore!
PREGHIAMO
Dio onnipotente ed eterno, che ci hai dato l’Arcangelo S. Michele per protettore e difensore, fa’ che le nostre preghiere ci ottengano di essere sempre preservati da ogni male e dal fuoco dell’inferno. Te lo chiediamo per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.
A SAN MICHELE ARCANGELO
O glorioso San Michele Arcangelo, Principe delle celesti Milizie, difendete­mi in vita e in morte da tutte le insidie del demonio, ed ottenetemi la santa umiltà di mente e di cuore, acciocché la superbia non mi conduca all’inferno.

INNO A SAN MICHELE

per il giorno della sua festa

Gesù, vita delle anime Del Padre tuo splendore, Noi ti lodiam fra gli Angeli Che fidi a te, Signore, Mentre i tuoi cenni attendono, Si fan delle ale un vel. Mille e mille miriadi Del tuo superno Regno Pronte per Te combattono: Ma di vittoria in segno Alto la Croce inalbera ‘Arcangelo Michele: Il rio dragone ci fulmina Nel baratro infernale, E insieme con lui gli spiriti A Dio ribelli assale; Li perde, li precipita Dai cardini del Ciel. Seguiam l’invitto Principe Contro il superbo duce; Perché l’Agnel, col premio Poi dell’eterna Luce, Coroni la vittoria Del popolo fedel. Al Genitore, al Genito, E a te divino Spirito, Quale già fu, nei secoli, Tale sia gloria ed onor Così sia.

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