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Festività del Sacro Cuore – Linglesù
30/06/2011


In occasione della festività del Sacro Cuore la tradizione vudù delle 21 Divisioni celebra uno dei lwà più importanti della Division Petrò: Linglesù Taguedò.

È un lwà petrò, certamente, ma può naturalmente venire cultuato nel suo aspetto rada. Gli altari dedicati a questo lwà riportano invariabilmente la sua immagine cromolitografica a colori; alcuni amano decorare il suo spazio con uno stendardo che ne riporta il vevè, ovvero il suo sigillo spirituale. Si invoca Linglesù per far si che una persona mantenga la parola data, per ottenere ed impetrare giustizia, per la prosperità o per ottenere grazie speciali. La trance di questo misterio è piuttosto violenta ed a volte cruenta. Si caratterizza per la grande salivazione, la respirazione profonda e rumorosa ed, in alcune occasioni, si presenta addirittura sputando sangue. Rappresenta il sacrificio e la purificazione attraverso il sangue. È fratello di Yan Fegò (San Marcos de Leon) ed è proprio questi che prepara, prima della venuta di Linglesù, la bacinella di ferro che contiene le spille e gli spilloni con cui talvlta si trafigge il viso. Beve gin o vino rosso (in rada) ed il foulard con cui si copre la testa è rosso e guarnito con rosa, arancione e giallo. Per la sua caratteristica di essere legato al sangue è talvolta chiamato con l’epiteto di Va Sensà, deformazione del creolo Bassin Sang (bacinella di sangue).

 

Il mito racconta che questo lwà abbia un cappello multicolore che dona a chi lo indossa la ricchezza. Secondo la leggenda si toglie il cappello solo quando si getta nelle acque per lavarsi, sarebbe quello il momento propizio per rubargli il prezioso copricapo. Ma fino ad oggi nessuno è riuscito in questo intento e i temerari che hanno sfidato la sorte tentando il colpo grosso non hanno avuto la possibilità di raccontare a terzi della loro ardita impresa. Questo mito ci insegna di quanto sia importante la vita e il giusto valore da attribuire al denaro.  Ad Haiti si pensa che fosse un antico re dell’Africa Occidentale. È un lwà legato ad un antico rituale che mirava a far comprendere come il comportamento umano potesse cambiare dal bene al male, per questo si invoca per consegnargli chi non abbia prestato fede ad una promessa o ad un giuramento, ma anche per chiedere la Divina Giustizia o per avere vendetta. Il suo giorno di culto è il martedì. Secondo la tradizione le offerte tributate a Linglesù vengono poi portare in una boscaglia.

Servizio: sull’altare dedicato a questo misterio si colloca un piatto di vetro, si riempie con gin e vino rosso. Al centro si mette una candela. A lato un bicchiere con alcol contenente due spille da balia.

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