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21 DIVISIONI – VUDU DOMINICANO
19/04/2012

La parola vudù ha il potere di suscitare nella gente comune immagini ben definite di bambolotti con gli spilli e zombies. Cinema e tv hanno ricamato su queste tematiche al punto da distorcere completamente una tradizione religiosa che non ha nulla a che vedere con la stregoneria come siamo abituati a concepirla. Esistono in primo luogo diverse tradizioni di vudù. Pur avendo una matrice comune, l’Africa, ed affinità, sono in realtà molto diverse, nei miti, nella ritualità, nelle pratiche, nella concezione metafisica e negli spiriti cultuati. Persino il modo di concepire le entità è differente. È un po’ come parlare di Cristianesimo, troviamo il cattolicesimo romano, il cristianesimo protestante, le sette evangeliche… tutti hanno in comune la figura di Gesù Cristo, ma ciascuna la interpreta differentemente in ragione di personaggi illuminati che hanno fondato una “nuova” religiosità, o in ragione di motivazioni politiche che hanno spinto una particolare Chiesa, è il caso di quella anglicana ai tempi di Enrico VIII, a staccarsi dalla madre chiesa di Roma.

Il vudù africano delle origini è ancora praticato in Africa, in Togo e Benin, ma è profondamente differente dai vari tipi di vudù che troviamo nella diaspora.

Il vudù haitiano è sicuramente quello più conosciuto. Viene chiamato 21 nachons (21 nazioni) perché le divinità vengono cultuate in base al luogo di provenienza originario secondo specifiche modalità. Ruota attorno alla struttura del’hounfor (tempio) ciascuno dei quali retto da un sacerdote o una sacerdotessa (houngan e mambo). È estremamente complesso nella ritualistica ed elaborato nelle pratiche. Si arriva al sacerdozio solo dopo molti sacrifici, ed occorrono anni per riuscire a completare il ciclo iniziatico che lo caratterizza.

Il vudù di New Orleans deriva da quello haitiano ed ha un’impronta profondamente magica. In rapporto a quello haitiano è semplificato, si cultuano meno divinità ed anche la ritualistica risulta meno complessa e strutturata. È fortemente influenzato dall’hoodoo, un corpus dottrinale esoterico che coniuga la magia africana del congo con quella occidentale.
L’hoodoo, che va visto come pura magia, viene spesso confuso con il voodoo (vudù) anche se in realtà si tratta di cose completamente differenti. Chi pratica hoodoo non necessariamente cultua le divinità vudù e viceversa.

Il vudù di Puertorico è chiamato Sanse ed è una sorta di spiritismo di Umbanda associato ai lwà, mentre il vudù dominicano, quello di cui ci occuperemo in questo testo si distingue per il forte ricorso al sincretismo e per le modalità di culto. I lwà (si può scrivere anche loa, se si desidera mantenere la grafia francese come avviene nel vudù haitiano e di New Orleans. Il termine può essere usato sia al plurale che al singolare, nella dizione spagnola si definiscono anche lwases) sono gli spiriti del vudù dominicano. Se è vero che in parte è di derivazione haitiana, è anche vero che il vudù dominicano non è unicamente haitiano, ma ha una sua storia ed un suo percorso e viene legittimato niente poco di meno che da un gruppo di lwà che hanno il compito di tutelare la purezza di questa straordinaria tradizione. Nel vudù dominicano non esiste l’hounfor, esistono semmai dei centros (luoghi di incontro) in cui gli iniziati realizzano le cerimonie; non c’è dipendenza stretta tra iniziato ed iniziatore. Chi viene “battezzato” è considerato libero e non dipende da nessuno; non esiste l’assòn (il sonaglio rituale della tradizione haitiana per chiamare gli spiriti); non si fanno sacrifici di sangue (se non in casi rarissimi); tutti, indipendentemente dal fatto che siano iniziati o meno, possono servire i lwà ed ottenere dalle divinità ogni genere di aiuto; anche una persona non iniziata può essere caballo del santo (lett. Cavallo del santo), ossia venire posseduta da un lwà, è evidente che chi è insignito di questo dono normalmente sarà incentivato a ricevere l’iniziazione ed il battesimo (così si chiama l’iniziazione) nella tradizione. I sacerdoti del vudù dominicano si chiamano papabokòs, se uomini, e mambosas se femmine. Il vudù dominicano è tendenzialmente più morbido e meno aggressivo. I miti relativi alle divinità sono differenti.

Se il vudù haitiano cultua 21 nazioni, il vudù dominicano è chiamato 21 divisioni. Le entità infatti vengono cultuate non in ragione di provenienza ma in ragione della vibrazione e del modo di attuare.

Ad ogni lwà, spirito supremo del vudù, corrisponde un santo cattolico.

Il vudù dominicano opera nella maggior parte dei casi per fini positivi. I fedeli chiedono ai lwà benessere, salute, protezione, difesa, denaro ed avanzamento nella vita. Se è vero che esistono pratiche di attacco è anche vero che ben di rado si ricorre ai lwà, anche ai più aggressivi, i petrò, per fare del male per puro gusto. Le entità vengono usate soprattutto per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni. Ci sono individui che utilizzano questi poteri in maniera non corretta, tuttavia tali comportamenti non vengono né incentivati né approvati.

Ed ora vediamo di entrare nel vivo di questa meravigliosa tradizione.

In questo libro troverete le basi per imparare a cultuare i lwà del vudù dominicano ed ottenere da queste antiche entità ogni tipo di vantaggio e di aiuto, alla luce della misericordia di Bondyé (Dio Padre) e di tutti i Santi che lo circondano.

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